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Sentenza

Sulla giurisdizione dell'AGO in tema di controversie che si incentrino sull'acce...
Sulla giurisdizione dell'AGO in tema di controversie che si incentrino sull'accertamento funditus della proprietà (demaniale o meno) di un'area
.A.R. Campania Salerno, Sez. II, 12 settembre 2013, n. 1859

N. 01859/2013 REG.SEN.

N. 00933/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 74 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 933 del 2013, proposto da:
Cafasso Angelo, rappresentato e difeso dall'avv. Vincenzo Speranza, con domicilio eletto in Salerno, Via Staibano, n. 3 c/o Avv. Rocco;

contro

Comune di Rofrano, in persona del Sindaco pro tempore, - Ufficio Tecnico del Comune di Rofrano, in persona del Dirigente pro tempore, rappresentati e difesi dall'avv. Maria Cammarano, con domicilio eletto in Salerno, Via Velia, n. 96 c/o Scuderi;

per l'annullamento

a) della nota prot. n. 848 del 07.02.2013, notificata il 27.02.2013, contenente l'ordinanza n. 1/2013, con la quale il R.d.S. Tecnico del Comune di Rofrano ha ordinato l'immediato rilascio di un fondo sito in Loc. Capizzi di proprietà dell'odierno ricorrente, sul presupposto che lo stesso costituirebbe una strada pubblica e quindi di natura demaniale;

b) di tutti gli atti presupposti, connessi e conseguenziali.


Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Rofrano;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 25 luglio 2013 il dott. Giovanni Sabbato e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;


Con ricorso notificato il 29 aprile 2013 e ritualmente depositato il 29 maggio successivo, il sig. Angelo Cafasso impugna il provvedimento di cui in epigrafe col quale il Comune di Rofrano gli ha ordinato l'immediato rilascio di un fondo sito in Loc. Capizzi, descrivendolo come “porzione di strada pubblica” e assumendone, quindi, la proprietà demaniale. Il ricorrente, avverso tale atto, deduce i seguenti vizi:

1) abnormità – illiceità manifesta per assoluta inesistenza del presupposto – abuso di potere – arbitrarietà;

2) violazione di legge – violazione dell'art. 3 L. 241/90 in relazione all'art. 822 co. II c.c. – difetto di motivazione – motivazione meramente apparente.

Il ricorrente, con tali articolazioni, assume di essere effettivo proprietario dell'area, suffragando la sua pretesa da cospicua documentazione e perizia giurata.

Si costituisce il Comune di Rofrano al fine di resistere, insistendo per la natura demaniale del terreno per cui si controverte sulla base della documentazione catastale richiamata nell'atto impugnato.

Con ordinanza n. 363 del 13.06.2013, il Collegio sollecita il contraddittorio delle parti ritenendo dubbia la giurisdizione del giudice amministrativo.

In prossimità della camera di consiglio alla quale si è fatto rinvio per la decisione sulla domanda cautelare, entrambe le parti depositano articolate memorie. In data 22 luglio 2013, il Comune di Rofrano deposita perizia giurata sulla proprietà dell'area.

Alla camera di consiglio del 25 luglio 2013, il ricorso, rese edotte le parti, è trattenuto in decisione semplificata.

Il ricorso, su eccezione di parte, è da dichiarare inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo.

Osserva il Collegio, infatti, che la soluzione della questione agitata in ricorso, incentrandosi le articolazioni contenute in ricorso sulla ascrizione del diritto dominicale, impone l'accertamento funditus della proprietà dell'area, il quale appartiene alla cognizione del giudice ordinario (T.A.R.  Napoli  Campania  sez. I, 03 giugno 2013, n 2870). Va ribadito, pertanto, l'orientamento che questo TAR ha, di recente, seguito in analoghe vicende ed in particolare con la sentenza n. 1392 del 21/06/2013, che così testualmente si esprime in ordine alla individuazione del giudice munito di potestas judicandi:
Avv. Antonino Sugamele

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