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Sentenza

Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gl...
Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti e il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale
A livello europeo, infatti, il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea riconosce all'articolo 13 gli animali come esseri senzienti, e la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia (Strasburgo, 13 novembre 1987), ratificata in Italia con legge 201/2010, prevede «che l'uomo ha l'obbligo morale di rispettare tutte le creature viventi», e «in considerazione dei particolari vincoli esistenti tra l'uomo e gli animali da compagnia» afferma «l'importanza degli animali da compagnia a causa del contributo che essi forniscono alla qualità della vita e dunque il loro valore per la società».

A livello nazionale, tra i diritti riconosciuti e difesi dal nostro legislatore vi è sicuramente quello alla tutela degli animali di affezione. Si pensi, ad esempio, alla legge 281/1991, che all'articolo 1 afferma che «lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti e il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale»; al Codice del turismo (Dlgs 79/2011), che all'articolo 30 afferma che «lo Stato promuove ogni iniziativa volta ad agevolare e favorire l'accesso ai pubblici servizi e nei luoghi aperti al pubblico dei turisti con animali domestici al seguito». E soprattutto la legge 189/2004, che ha introdotto nel Codice penale le nuove figure delittuose (articoli 544-bis e seguenti del Codice penale), sancendo il riconoscimento della tutela del sentimento (umano) per gli animali.
Avv. Antonino Sugamele

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