Linee guida per gli interventi di revisione di geografia giudiziaria. Accorpamenti tribunali. Modalità.
Le otto ordinanze di rimessione alla Consulta non frenano il ministero della Giustizia che prova ad accelerare sulla revisione della geografia giudiziaria, tenendo fermo il termine ultimo del 13 settembre prossimo. Così, in attesa della pubblicazione ufficiale sul sito web di Via Arenula, le “linee guida”per la dismissione degli immobili sono già state inviate, sotto forma di nota, a tutti i Presidenti di Corti di Appello e ai Procuratori Generali, obiettivo: procedere “nel più breve tempo possibile alla totale dismissione delle strutture ove sono attualmente allocati tutti gli uffici soppressi”.
Deroghe contenute
La strada è quella di limitare al massimo la deroga contenuta nell'articolo 8 del Dlgs 155/2012 che consente il mantenimento in casi eccezionali e per non più di cinque anni degli immobili sedi degli uffici soppressi.
Chi chiederà la proroga dunque dovrà motivare e “comprovare” le “specifiche ragioni organizzative o funzionali” che la giustificano, anche chiarendo il perché dell'“impossibilità di praticare soluzioni alternative che consentano la concentrazione degli uffici soppressi presso la sede accorpante”.
La procedura di rinvio
Ad essere chiamato in causa in prima persona è il capo dell'ufficio accorpante che qualora non ritenga possibile attuare a concentrazione dovrà attivarsi presso le amministrazioni locali per ottenere soluzioni logistiche, a cui – spiega la nota - sono tenute per legge.
E così, l'intera procedura dovrà essere gestita sotto la “vigilanza” del presidente della Corte di Appello. Ci sarà tempo fino a 30 aprile 2013 per acquisire in merito i pareri dei consigli degli ordini degli avvocati e delle amministrazioni locali e poi entro il 30 maggio il Consiglio giudiziario trasmetterà l'intera documentazione, compreso il proprio parere, al Dipartimento per l'organizzazione giudiziaria del Ministero che dovrà poi aprire un'istruttoria che si chiuderà con un decreto. In caso di trasferimento degli uffici in altro circondario, il presidente del tribunale dovrà anche coordinarsi con il capo dell'ufficio soppresso.
Richieste da rifare a pena di inammissibilità
La nota chiarisce inoltre che tutte le richieste fatte dovranno essere riproposte seguendo questo schema, mentre in tutte le ipotesi in cui la procedura non sarà attivata il ministero considererà “insussistenti le esigenze di protrazione dell'utilizzo degli immobili”, e dunque procederà nei tempi canonici alla concentrazione delle sedi.
Dal SOLE24ORE.
23-03-2013 22:11
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