Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sul partenariato e la cooperazione di lungo periodo tra la Repubblica italiana e la Repubblica islamica dell'Afghanistan.
LEGGE 29 novembre 2012, n. 239
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sul partenariato e la
cooperazione di lungo periodo tra la Repubblica italiana e la
Repubblica islamica dell'Afghanistan, fatta a Roma il 26 gennaio
2012. (13G00009)
GU n. 8 del 10-1-2013
Entrata in vigore del provvedimento: 11/01/2013
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno
approvato;
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Promulga
la seguente legge:
Art. 1
Autorizzazione alla ratifica
1. Il Presidente della Repubblica e' autorizzato a ratificare
l'Accordo sul partenariato e la cooperazione di lungo periodo tra la
Repubblica italiana e la Repubblica islamica dell'Afghanistan, fatto
a Roma il 26 gennaio 2012.
Art. 2
Ordine di esecuzione
1. Piena ed intera esecuzione e' data all'Accordo di cui
all'articolo 1, a decorrere dalla data della sua entrata in vigore,
in conformita' a quanto disposto dall'articolo 7 dell'Accordo stesso.
Art. 3
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello
della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara' inserita
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
Italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla
osservare come legge dello Stato.
Data a Roma, addi' 29 novembre 2012
Accordo
Sul partenariato e la cooperazione di lungo periodo
tra la Repubblica italiana e la Repubblica islamica dell'Afghanistan
Il Governo Italiano e il Governo della Repubblica Islamica
dell'Afghanistan;
Sulla base della storica tradizionale amicizia tra i due Paesi,
fondata sul mutuo rispetto dell'indipendenza, della sovranita'
nazionale e dell'integrita' territoriale, e in conformita' con i
principi della Carta delle Nazioni Unite;
Desiderosi di continuare ad adoperarsi per la costituzione di un
partenariato di lungo periodo, fondato su una solida intesa, un
eccellente dialogo politico, interessi condivisi e obiettivi comuni;
Coscienti della necessita' di un fermo impegno della comunita'
internazionale ad affiancare e sostenere l'Afghanistan, fino al
completamento del processo di Transizione e nel lungo termine, oltre
il 2014; allo scopo, come concordato alla Conferenza di Bonn del 5
dicembre 2011, di contribuire a gettare le basi per la trasformazione
dell'Afghanistan in un Paese stabile e prospero nel contesto pacifico
di una regione altrettanto stabile e prospera;
Consapevoli della minaccia rappresentata dal terrorismo e
dall'estremismo violento, e della necessita' di assicurare che
l'Afghanistan non torni ad essere rifugio di gruppi terroristici;
Concordi nel voler operare per un ulteriore rafforzamento delle
relazioni bilaterali, anche nel contesto della futura Nato Enduring
Partnership, del futuro Accordo di Cooperazione sul Partenariato e lo
Sviluppo tra l'Afghanistan e l'Unione Europea, e in conformita' con
gli obiettivi delle Nazioni Unite;
Sottolineando che il Processo di Kabul e' fondato sull'impegno
reciproco della comunita' internazionale e del governo afgano;
riconoscendo i progressi compiuti finora; persuasi della necessita'
di perseguire costanti miglioramenti nel rafforzare istituzioni
civili e una pubblica amministrazione afghane responsabili,
migliorando il buon governo e la trasparenza, il raccordo tra livello
nazionale e sub-nazionale, e la giustizia e lo Stato di diritto, nel
rispetto degli impegni presi nell'ambito delle Conferenze di Londra e
Kabul e del Processo di Kabul;
Persuasi del bisogno di continuare ad adoperarsi per la creazione
in Afghanistan di istituzioni politiche forti, democratiche,
funzionanti e reciprocamente bilanciate; riaffermando la necessita'
di agire in piena conformita' con le norme del diritto internazionale
in materia di diritti umani, inclusi i diritti delle donne, in linea
con la lettera e lo spirito della Costituzione afgana; consapevoli
del ruolo positivo che la societa' civile e i media indipendenti
possono ricoprire nella costruzione di un Afghanistan pacifico e
sostenibile, hanno convenuto quanto segue:
Articolo l
Cooperazione politica
1. Le due Parti sottolineano l'importanza delle consultazioni
annuali a livello di Alti Funzionari dei due Ministeri degli Esteri,
come previsto dal Memorandum d'intesa firmato a Roma dai due Ministri
il 2 giugno 2011, al fine di uno scambio di opinioni su questioni
bilaterali, regionali e internazionali, e di realizzare una maggiore
e migliore integrazione, nel contesto internazionale e nei fori
multilaterali.
2. La Parte Afgana esprime il proprio profondo apprezzamento per
il ruolo svolto dall'Italia in Afghanistan e nella regione, anche
nella provincia di Herat, nell'ambito della sicurezza e dello
sviluppo cosi' come in quello del buon governo e dello Stato di
diritto. Le due Parti concordano sulla necessita' di continuare a
operare sulla base di quanto sinora conseguito, in modo da rafforzare
la presenza diplomatica e civile dell'Italia a Herat.
3. Le due Parti evidenziano il ruolo chiave che la cooperazione
regionale riveste per la stabilita' e lo sviluppo dell'Afghanistan, e
ribadiscono il loro pieno sostegno a un approccio regionale piu'
ampio, nella ricerca della pace, della stabilita' e della prosperita'
di lungo periodo. A tale proposito, entrambe le Parti esprimono pieno
sostegno al Processo di Istanbul, lanciato il 2 novembre 2011, e
all'effettiva attuazione delle misure di confidence building decise
in quell'occasione, in attesa dei seguiti operativi. Le due parti
riconoscono la possibilita' di una piu' stretta integrazione
regionale, da perseguirsi mediante la promozione degli scambi
commerciali e delle reti di transito, lungo le rotte tradizionali del
commercio.
4. Le due Parti esamineranno congiuntamente possibili iniziative
volte a potenziare il ruolo e le competenze del Parlamento Afgano,
promuovendone l'efficacia, con particolare riguardo alla produzione
legislativa.
Articolo 2
Cooperazione allo sviluppo e rafforzamento
delle capacita' istituzionali
1. L'impegno italiano in favore dello sviluppo dell'Afghanistan,
che ammonta ad oggi a 570 milioni di Euro, e' diretto a contribuire
alla ricostruzione e allo sviluppo dell'Afghanistan e al
raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, promuovendo
il buon governo, il rispetto dei diritti umani, il ruolo e la
partecipazione delle donne, rafforzando la protezione dei minori e la
lotta contro la droga, la corruzione e l'illegalita'.
2. L'Accordo Quadro bilaterale per la Cooperazione allo Sviluppo,
firmato il 19 ottobre 2010 e attualmente in vigore, regolera'
l'attuazione dei principi e interventi sopra menzionati. Il Programma
Paese e' parte del suddetto Accordo bilaterale, ne definisce le
priorita' e identifica i progetti di sviluppo da attuare. Gli
interventi inclusi nel Programma Paese saranno realizzati nell'arco
di tre anni e saranno rinnovabili annualmente. Il Programma Paese,
alla sua scadenza, sara' rinegoziato, in modo da assicurare
continuita' e prevedibilita'.
3. L'impegno italiano in quest'ambito sara' garantito nel lungo
periodo, il sostegno sara' assicurato nel quadro complessivo degli
accordi tra Afghanistan e la comunita' internazionale e sulla base di
programmi congiuntamente definiti. Resta necessario, affinche' la
cooperazione civile italiana possa realizzare progressi, che il
governo afgano garantisca un'efficace e trasparente allocazione delle
risorse internazionali, una loro gestione responsabile e una maggiore
capacita' di assorbimento in un'ottica di risultato.
4. In una prospettiva di lungo periodo, al fine di migliorare il
coordinamento e l'efficacia degli aiuti, la cooperazione italiana si
concentrera' principalmente sui seguenti settori prioritari: sviluppo
economico e agricolo (includendo colture alternative come lo
zafferano); buon governo e Stato di diritto; infrastrutture e risorse
naturali; continuando il sostegno tradizionale alla sanita' e l'aiuto
umanitario. Allo stesso modo, la cooperazione Italiana continuera' a
sostenere i temi trasversali come le tematiche di genere, la societa'
civile - basandosi sul successo delle Conferenze tenutesi nel 2011 a
Kabul (a marzo) e a Roma (a maggio) - e l'assistenza ai gruppi piu'
vulnerabili.
5. Consapevole del ruolo chiave delle infrastrutture per il
commercio e lo sviluppo economico, l'Italia manterra' il proprio
impegno nell'espansione del sistema infrastrutturale afgano,
proseguendo la cooperazione avviata con le competenti controparti
afghane per la costruzione dell'autostrada nazionale Kabul-Bamyan.
L'Italia sosterra' il potenziamento delle infrastrutture strategiche
della provincia di Herat, per farne il motore di sviluppo di tutta la
Regione Occidentale - inclusi il Corridoio Est/Ovest (da Herat a
Chest-i-Sharif), l'Aeroporto Internazionale di Herat e altro. A
questo fine, l'Italia ha offerto un credito d'aiuto ad elevata
concessionalita' (80%) di l50 milioni di Euro. L'Italia continuera' a
sostenere lo sviluppo della rete stradale provinciale di Herat e
della regione occidentale, attraverso il National Rural Access
Program (NRAP).
6. Al fine di incoraggiare le competenze locali e rafforzarne
ownership e responsabilita', cosi' come per assicurarne
sostenibilita' ed efficacia degli interventi, l'Italia continuera' a
canalizzare il proprio aiuto e principalmente attraverso il bilancio
dell'Afghanistan, sostenendo i Programmi Prioritari Nazionali (NPPs),
in linea con la Strategia Afgana per lo Sviluppo (Afghan Development
Strategy) e le Conclusioni della Conferenza di Kabul del luglio 2010.
Contestualmente, la Parte afgana ribadisce il proprio impegno a
migliorare la gestione delle finanze pubbliche e la capacita' di
spesa e ad attuare la riforma del regime di bilancio provinciale allo
scopo ultimo di migliorare l'erogazione di servizi al pubblico.
7. Entrambe le Parti riconoscono l'importanza che riveste lo
Stato di diritto nel costruire una societa' democratica, contrastare
la corruzione, migliorare la governance e creare un ambiente
favorevole agli investimenti privati. Proseguendo nel suo impegno nel
settore dello Stato di diritto in Afghanistan, e in linea con le
Conclusioni della Conferenza di Roma del 2007, l'Italia continuera' a
sostenere lo Stato di diritto, allo scopo di rafforzare le capacita'
del sistema giudiziario, migliorare l'accesso alla giustizia e
promuovere il rispetto dei diritti umani, inclusi quelli delle donne
e delle minoranze afgane, principalmente attraverso i Programmi
Prioritari Nazionali (NPPs). Un'attenzione speciale continuera' a
essere riservata alla promozione dei diritti delle donne, rafforzando
la componente dell'uguaglianza di genere nei programmi italiani anche
con l'obiettivo di sostenere le istituzioni e l'effettiva
applicazione di leggi fondamentali come la Legge sulla Eliminazione
della Violenza contro le Donne (EVAW).
8. Al fine di sostenere l'applicazione delle politiche relative
alla lotta alla corruzione nel settore pubblico e dei programmi di
rafforzamento delle capacita' istituzionali (capacity building), a
livello nazionale come locale, l'Italia continuera' a prestare il
proprio sostegno attraverso i Programmi Prioritari Nazionali in
corso, in stretta collaborazione con le competenti Istituzioni
afgane, e a offrire assistenza e formazione ai funzionari pubblici
afgani - inclusi i giovani diplomatici - anche attraverso Istituti
italiani di Alta Formazione.
9. Al fine di monitorare i progressi nell'attuazione del
Programma Paese e di discutere le priorita' e i programmi, le due
Parti concordano di convocare consultazioni annuali, a livello
tecnico, tra il Ministro delle Finanze della Repubblica Islamica
dell'Afghanistan e il Ministro degli Esteri italiano nel quadro del
Dialogo per la Cooperazione allo Sviluppo afgana con la comunita' dei
donatori.
Articolo 3
Cooperazione per la sicurezza
1. Entrambe le Parti riconoscono l'importanza di un sostegno
duraturo, da parte internazionale, alla sicurezza in Afghanistan, con
un'attenzione specifica alla sostenibilita' e alla professionalita'
delle Forze Nazionali di Sicurezza Afghane (ANSF). L'Italia evidenzia
che il proprio impegno nel settore sicurezza, fino al compimento
della Transizione nel 2014 e oltre, evolvera' nel quadro dell'impegno
e delle attivita' NATO-ISAF in Afghanistan.
2. L'Italia continuera' a sostenere le forze di sicurezza afgane
(ANSF), contribuendo in particolare alla loro formazione e al loro
addestramento, e dopo il 2014, concentrandosi sulle attivita' di
consulenza e assistenza a favore delle stesse, essenziali a
sviluppare e consolidare la capacita' degli afgani di gestire la
sicurezza, in conformita' con gli standard internazionali in materia
di diritti umani. L'Italia canalizzera' i propri interventi nel
quadro ISAF e di EUPOL, seguendo l'evolversi dei rispettivi contesti.
3. La Parte Italiana continuera' a sostenere e ad attuare, in
stretta collaborazione con le Autorita' afgane, su base bilaterale,
specifiche iniziative di formazione per le forze di sicurezza afgane,
da tenersi in Italia come in Afghanistan, con il coinvolgimento anche
di istituzioni specializzate. Tali iniziative saranno incentrate in
particolar modo sul diritto umanitario e i diritti umani.
4. Le due Parti richiamano l'importanza delle attivita' finora
condotte congiuntamente, per migliorare i controlli di frontiera e
sviluppare la capacita' delle istituzioni afgane responsabili di
riscuotere le entrate doganali. L'Italia continuera' a contribuire
alle attivita' di capacity building e di addestramento dei funzionari
doganali e della Polizia di Frontiera afgana, anche attraverso
programmi gestiti dalla Guardia di Finanza italiana.
5. Per quanto riguarda processo di reintegrazione, l'Italia
continuera' sostenere il Programma afgano per la Pace e la
Reintegrazione (APRP), incoraggiando ulteriori sforzi per affrontare
le sfide operative che rimangono, anche attraverso i rigorosi e
appropriati meccanismi di controllo, concordati nell'ambito della
Conferenza di Revisione del APRP del Maggio 2011.
Articolo 4
Cooperazione in materia di lotta al traffico di droga
e in materia di polizia
1. Consapevoli della seria minaccia che la coltivazione, la
produzione, la lavorazione, il traffico e il consumo di stupefacenti,
di sostanze psicotrope e dei loro precursori rappresentano per la
sicurezza e lo sviluppo dell'Afghanistan, le due Parti concordano
sulla necessita' di una stretta collaborazione per contrastare tali
fenomeni, anche attraverso la promozione di un approccio regionale
nella lotta agli stupefacenti, in raccordo con l'United Nations
Office on Drugs and Crimes (UNODC).
2. La cooperazione bilaterale in questo ambito sara' regolata,
nel lungo periodo, dall'Accordo di Cooperazione in materia di
prevenzione e contrasto al traffico illecito di stupefacenti,
sostanze psicotrope e dei loro precursori, firmato a Roma il 2 giugno
2011, una volta entrato in vigore, i seguiti dell'Accordo verranno
concordati e messi in atto in aree di cooperazione come studio,
ricerca ed eventuali analisi congiunte: costante e reciproco
aggiornamento su fenomeni delittuosi legati al traffico illecito:
formazione ed addestramento del personale preposto alle attivita'
antidroga; nuove metodologie tecnico/scientifiche e di
investigazione; partecipazione a corsi, seminari, conferenze ed
incontri su tematiche di reciproco interesse istituzionale; reciproco
e costante aggiornamento sull'introduzione nei rispettivi Paesi di
nuove norme e di procedure operative. Per quanto riguarda la Parte
italiana, all'Accordo sara' data attuazione da parte del Ministero
degli Interni; per la parte Afgana, all'Accordo sara' data attuazione
da parte del Ministero per le Attivita' Antidroga, della Direzione
Nazionale della Sicurezza e del Ministero dell'Interno.
3. Ulteriori eventuali strumenti bilaterali di cooperazione di
polizia saranno esplorati congiuntamente.
Articolo 5
Cooperazione economica
1. Entrambe le Parti sottolineano l'importanza di incrementare
gli scambi bilaterali e gli investimenti e ribadiscono il proprio
impegno ad agevolare le relazioni economiche. Gli eventi di
collaborazione economica occorsi sinora a livello bilaterale hanno
promosso una proficua interazione tra la comunita' di affari dell'una
e dell'altra Parte, e hanno aperto la strada a nuove opportunita' per
lo sviluppo della cooperazione nei settori del marmo,
dell'agroalimentare, del tessile, delle infrastrutture, e altri.
Tenendo presente la specificita' del modello italiano del distretto
industriale e delle piccole e medie imprese (PMI) per la crescita del
settore manifatturiero, le due Parti si sono accordate per agevolare
scambi di esperienze e formazione basata sul modello italiano.
2. Saranno concordati e attuati i seguiti del Memorandum d'Intesa
per la promozione della cooperazione economica fra il Ministro degli
Affari Esteri della Repubblica islamica dell'Afghanistan e il
Ministro dello Sviluppo Economico della Repubblica Italiana, firmato
il 12 aprile 2011 e valido per 5 anni. In particolare, il Memorandum
d'Intesa e' finalizzato a sviluppare la cooperazione nei seguenti
settori: risorse minerarie e idrocarburi; centrali di produzione
energetica su piccola scala (fra cui le centrali fotovoltaiche) e
pompe idrauliche; infrastrutture (fra cui l'Aeroporto di Herat e la
strada fra Herat e Chest-i-Sharif); marmo; tessile; agricoltura;
industria agroalimentare; gioielli (pietre preziose e semi-preziose)
e cemento; sanita'; tecnologie «a scavi ridotti». Una volta scaduti i
termini dell'Accordo, saranno presi in esame ulteriori strumenti
bilaterali, che tengano conto degli sviluppi occorsi.
3. Entrambe le Parti riconoscono che lo sviluppo delle relazioni
economiche richiede uno sforzo maggiore, da parte del governo afgano,
perche' venga creato un ambiente favorevole agli investimenti,
nonche' appropriate condizioni di sicurezza. A tale riguardo, le due
Parti prenderanno in considerazione eventuali discussioni circa gli
strumenti appropriati, volti a favorire un ambiente adatto agli
affari e agli investimenti stranieri in Afghanistan.
Articolo 6
Cooperazione in materia di cultura
e mezzi d'informazione
1. Le due Parti convengono di sviluppare la cooperazione e gli
scambi anche in materia di restauro e di conservazione del patrimonio
storico e archeologico. Esse convengono, inoltre, di rafforzare la
collaborazione in materia di lotta al traffico illecito di beni
culturali e di incoraggiare gli scambi accademici fra le Universita'
e la promozione della lingua italiana in Afghanistan. L'Italia,
previa disponibilita' di fondi, continuera' a garantire alla Parte
afgana 200 mensilita' di borse di studio per corsi di alta formazione
in Italia.
2. In questa stessa prospettiva, le due Parti convengono di
esplorare la possibilita' di avviare negoziati per un Accordo Quadro
per la cooperazione culturale.
3. Le due Parti sottolineano l'importanza dei Media Afghani
(stampa, radio e televisione) e il ruolo essenziale che essi
ricoprono in una societa' democratica quali veicoli di tolleranza e
di pace e convengono di promuovere in tale senso iniziative
congiunte, come il «Forum dei Media Afghani» tenutosi a Roma
nell'aprile 2010.
Articolo 7
Disposizioni finali
Le due parti concordano che l'attuazione del presente Accordo
sara' seguita e rivista da una Commissione congiunta presieduta dai
due Ministri degli Esteri, con la partecipazione di rappresentanti di
altri Ministeri competenti, che si terra' alternativamente in
Afghanistan e in Italia, su base annuale. Le disposizioni del
presente Accordo non arrecano pregiudizio ai diritti ed alle
obbligazioni sorte da trattati firmati dalle Parti con Paesi terzi o
con Organizzazioni Internazionali.
Il presente Accordo sara' vincolante ed entrera' in vigore alla
data dell'ultima delle due notifiche con cui le due Parti Contraenti
comunicheranno che i rispettivi processi di ratifica sono stati
completati. Ciascuna parte potra' porre termine all'Accordo previa
notifica scritta con tre mesi di preavviso; l'Accordo rimarra' in
vigore fino a che avra' termine o sia sostituito da un altro
strumento bilaterale. Il contenuto dell'Accordo sara' attuato dalle
due Parti in accordo con le legislazioni nazionali, gli obblighi
internazionali e, per quanto riguarda l'Italia, in conformita' con
gli obblighi derivanti dalla sua appartenenza all'Unione Europea.
Qualunque disputa riguardante l'interpretazione o l'applicazione
del presente Accordo dovra' essere risolta attraverso i canali
diplomatici. L'Accordo potra' essere emendato dalle parti. Qualunque
emendamento sara' soggetto alle procedure stabilite per l'entrata in
vigore dell'Accordo stesso.
Fatto a Roma, il giorno 26 gennaio 2012, in due originali in
lingua italiana e inglese, dari, pashtu, tutti facenti uguale fede.
In caso di divergenza nell'interpretazione tra italiano, inglese,
dari e pashtu prevarra' la versione inglese.
Per la Repubblica italiana
Il Presidente del Consiglio dei Ministri
Professor Mario Monti
Per la Repubblica Islamica d'Afghanistan
Il Presidente della Repubblica
Hamid Karzai
Agreement
(Omissis)
13-01-2013 17:06
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