La Camera rimanda al 2 e 3 ottobre l'esame in aula della riforma forense.
Ieri la conferenza dei capigruppo ha stabilito il calendario dei lavori del mese di ottobre. L'Avvocatura registra questo ritardo con grande preoccupazione, visto le promesse di un esame veloce venute da tutti i partiti politici, come si legge nelle interviste ai capigruppo in commissione giustizia. Aumenta ogni giorno peraltro il numero degli Ordini che aderiscono alla richiesta del CNF per un varo della legge senza ritardi e senza modifiche. Con l'Ordine di Sassari, al 27 settembre si contano 10 Unioni territoriali e 127 Ordini forensi, ai quali sono iscritti oltre 182mila200 avvocati
27/09/2012 - Intanto a Montecitorio è pronta la lista dei parlamentari che si occuperanno della verifica e dell'esame preventivo degli emendamenti alla riforma forense (AC 3900) da sottoporre alla votazione in aula I parlamentari che fanno parte del comitato dei nove La lettera del presidente Alpa al presidente della Camera Gianfranco Fini Le Unioni e gli Ordini forensi
Salta questa settimana l'esame della riforma forense in aula alla Camera. Oggi l'Atto Camera 3900 era al terzo punto all'ordine del giorno, ma i lavori hanno riguardato la riforma del condominio.
L'Avvocatura non può non esprimere viva preoccupazione per questo slittamento dopo le promesse di tutti i partiti circa un esame veloce. E sarà vigile sui lavori della prossima settimana. Ieri infatti la conferenza dei capigruppo ha stabilito il calendario dei lavori di ottobre, ed inserito la riforma forense tra gli argomenti da trattare il 2 e 3 settembre.
D'altra parte, l'Avvocatura è compatta nel chiedere una approvazione senza ritardi e senza modifiche del testo e nell'aderire alla posizione del Cnf a difesa della legge professionale.
Con l'Unione degli Ordini forensi della Campania- 12 ordini ai quali sono iscritti oltre 32mila avvocati- e l'Ordine di Biella sono 10 le Unioni territoriali e 124 gli Ordini forensi, ai quali sono iscritti oltre 180mila avvocati, che hanno esplicitamente preso una posizione ferma nei riguardi del Parlamento e del Governo.
L'Avvocatura sottolinea dunque con forza che riaprire negoziazioni su quel testo significherebbe tornare indietro di tre-quattro anni, tradendo il lungo lavoro svolto in tutto questo tempo dal Parlamento stesso, che ha recepito le indicazioni contenute negli interventi del Governo Monti in materia di concorrenza e di difesa degli interessi dei cittadini, a partire dall'abrogazione delle tariffe e dall'introduzione della assicurazione obbligatoria per il professionista.
Alpa, nella lettera inviata il 20 settembre al presidente della Camera Gianfranco Fini, alla presidente della commissione giustizia Giulia Bongiorno e ai capigruppo dei partiti politici ribadisce quelli che l'Avvocatura considera elementi qualificanti e irrinunciabili della riforma che dalla prossima settimana sarà in calendario a Montecitorio:
l'accesso qualificante alla professione;
la qualità della prestazione professionale realizzata con l' aggiornamento permanente e le specializzazioni; -l'organizzazione professionale attraverso la modifica della struttura delle s.t.p. che escluda soci di puro capitale;
la nuova struttura del procedimento disciplinare con diverse articolazioni presso gli Ordini;
la qualificazione della consulenza diretta a garantire che il cittadino possa essere correttamente e professionalmente assistito, in questa fase non meno rilevante per la tutela dei diritti;
l'esercizio nobile di un ruolo non sostituibile dei Consigli dell'Ordine, che non può e non deve essere mortificato.
L'atteggiamento assunto dal Governo, dall'ostruzionismo al testo approvato dalla Commissione Giustizia e ora rimesso in discussione in aula, all'assunzione di alcuni provvedimenti senza il necessario confronto con le rappresentanze degli avvocati (come ad esempio il provvedimento sulla geografia giudiziaria) fino alle riforme procedurali del processo civile e al mancato stralcio della professione forense dai regolamenti, genera molto scontento tra gli avvocati che, produttori di reddito e di occupazione, sono anch'essi colpiti dalla gravissima crisi che attraversa il Paese. Ed alla quale vogliono reagire con maggiore qualificazione e motivazione.
30-09-2012 16:12
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